SULLE TRACCE DEL MEMORIALE

Nell’ambito della letteratura dedicata al caso Moro, Strani eroi di Alessandro Bongiorni (Frassinelli editore) occupa di diritto un posto fondamentale. Pur utilizzando il genere romanzo, l’autore è riuscito a scrivere quasi un saggio creando una sorta di puzzle in cui alla fine si incastrano tutte le caselle. Moro è al centro e intorno gli girano i buoni e i cattivi, tutti in lotta per raggiungere il sacro Graal, cioè il memoriale scritto dal politico democristiano durante i giorni della prigione. Questo libro è proprio un omaggio a quanti  con estremo coraggui hanno provato a far venire a galla la verità indecente, a rivelare il contenuto degli scritti di Moro e invece hanno pagato il prezzo più alto: Mino Pecorelli, Antonio Varisco, forse anche il generale Dalla Chiesa, per citare i casi più clamorosi, sono tutte vittime collaterali del caso Moro.

Come se il sequestro e il successivo assassinio del leader democristiano si fosse tramutato in un moltiplicatore di delitti, tutti o quasi rimasti incredibilmente irrisolti. Con grande bravura e con una scrittura avvincente, Bongiorni ha indagato nelle pieghe di questi misteri per consegnarci uno spaccato cruento quanto verosimile dell’Italia di fine anni ’70, un Paese ostaggio di trame internazionali e omicidi politici, ricatti e stragi, ipocrisia e depistaggi.

“Un romanzo in cui si narra di fatti realmente accaduti, di altri che non sono accaduti e di altri ancora che sarebbero potuti accadere; in cui si incontrano persone che c’erano, persone che non c’erano e persone che avrebbero potuto esserci” è l’avvertenza dell’autore all’inizio del libro. Eppure, si potrebbe aggiungere che, nonostante la realtà si mescoli con la fantasia, il racconto risulta assolutamente credibile e spaventosamente vicino a quello che è veramente successo. Sembra un semplice romanzo noir e invece è l’ingarbugliata cronaca italiana degli ultimi decenni.